Die Tagebücher und Tagzettel des Kardinals Ernst Adalbert von Harrach (1598-1667). Edition und Kommentar

Projekt am Institut für Geschichte der Universität Wien, in Kooperation mit der Historischen Kommission der Österreichischen Akademie der Wissenschaften, gefördert durch den Fonds zur Förderung der Wissenschaften
Beschreibung der Quelle


Quellenbeispiel Italienisch 1655

il generale de’ giesuiti, et io poi ho visitato li cardinali Medici, che stanno tutti due nella medesima casa, e poi anche Montalto.
Barberini nella occasione di fare il Papa, non ha neanche con una parola motteggiato alli Medici li suoi interessi di Spagna, e così neanche al Papa medesimo. Dicono che se bene preme che al principe di Palestrina si meni di nuovo buona la prefettura di Roma, non preme però più che habbi la precedenza sopra li ambasciatori, ma solo il primo luogo doppo il nipote del Papa.

13 aprile, martedì, S. Hermenegildo semiduplicata, Roma
Sono stati da me la mattina un vescovo hibernese cacciato di là 2 anni fa, quando nel medesimo tempo fu ivi tagliata la testa a 4 altri vescovi. Il Papa gli dà 4 scudi il mese e la parte da palazzo, la congregatione de propaganda 8 scudi e l’habitatione nel suo palazzo, l’ambasciatore di Spagna lo lascia mangiare seco. Ci fu anche monsignor Paolucci vecchio, il quale solo e questo Papa moderno non furno mai visti in casa di donna Olimpia. Ci furno anche 2 alunni del germanico, uno nipote del Buccelleni, e l’altro un trentino ricevuto dentro a mia raccommandatione.
Se ne andò hoggi alla volta di Salzburg il baron di Ulma, perché se non gionge là alli 20 maggio, perde tutta l’entrata d’un anno.
Doppo pranso ho visitato Cesis, Savelli, il cardinale et il principe, et il cardinal Sforza.

14 aprile, mercordì, SS. Tiburtii, Valeriani & martiri semiduplicata, Roma
Alle 13 la mattina sono andato con una carozza a 6 a S. Pancratio per vedere il cardinal di Hassia che ivi alloggia in un appartamentino galante che vi ha fabricato il cardinal Maidalchini, hora abbate di quel luogo, |





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[80] doppo* che Papa Innocentio ha estinto la religione de frati che vi stavano. Gionsi che egli era ancora in letto, per questo me n’andai, per dargli tempo da levarsi, e viddi intanto la vigna di donna Olimpia, pensando da quella poter passare in quella di don Camillo, ma havendovi hora fatto un riparo, mi sbrigai presto di donna Olimpia senza vedere neanco il suo palazzetto et andai da don Camillo, che è un sito amplissimo con un bel palazzo fornito di quadri e statue galantissime, essendo in cima 2 loggie di bellissimo prospetto, che se ne può vedere in sino il mare. V’è la sedia dove il Papa soleva accommodarsi, che è tutta di tartaruga, e broccato ricamato di fiori. Nel vedere la fontana di sotto, ci bagnorno assai bene, che insino il Barsotti n’andò un puoco in colera. V’è un bel theatro non ancora finito, belle peschiere &. Nella più alta stanza ci stanno diverse bagatelle e galanterie rinchiuse in almari con vetri avanti, essendo l’uno di cose di Turchia e Persia, l’altro di porcellana; 3° di vetri, metalli e vasi depinti anche stimati molto; 4° bicchieri di vetro d’ogni sorte; 5° bezouri, vasi per ciuccolada e cose simili; 6° vasi di buccari; 7° robbe impetrite, idoli e simili antichità &. Di là tornassimo dal cardinal d’Hassia che non ardisce ancora uscire fuora ad incontrare alcuno, perché non ha havuto il capello. Pensammo nel ritorno sentire la messa a S. Pietro Montorio et alla Scala, ma per tutto erano già finite, sì che ce la facessimo poi ancora dire a casa.
Alle 19 feci venire un padre domenicano penitentiero per farmi assolvere ad cautelam da tutte le censure che potessi havere incorso nel conclave, e me ne assolvette.
Fui regalato hoggi dal padre Lauri di 2 cassette galanti di |




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reliquie, fiori per chiese, una S. Maria Magdalena in un giardino o recinto fiorito, un quadro di lavoro di seta &; dal preposito di S. Carlo di 15 fiaschi di vino.
La sera venne alla incognita a visitarmi il cardinale d’Hassia, ci furno ancora i cardinali Giorio e Trivultio, monsignor Maffei arcivescovo d’Urbino, monsignor Priuli, cavalier Lomellino, conte Vidman, don Diego Giera, e 6 cavalieri lucchesi in una volta.
Monsignor Bonelli è stato dichiarato governator di Roma.

15 aprile, giovedì, Roma
Piovette hoggi tutto il dì, et era così fresco che ha mancato puoco che non facessi fare fuoco al camino dove mangio.
Furno da me il cardinal Maidalchino e principe Borghese.
Ho accettato per auditore un tale Orsucci.
Fu anche da me immediate doppo il mio mangiare il contestabil Colonna per darmi parte che il Papa non ha mandato a dare al cardinal Colonna altra risposta in materia della sua ambasciata, che di voler aspettare il ritorno del suo corriero con i sensi dell’Imperatore sopra la materia; che per tanto egli pensava di ritirarsi nel mentre fuora alli beni.

16 aprile, venerdì, Roma
Furno da me il cardinal Gabrielli, monsignor Torreggiani, monsignor Massari, padre Koller giesuita, alcuni cappuccini et altri.
Doppo pranso sono stato io dal contestabile, dall’ambasciator di Venetia, e dal generale de’ giesuiti, che mi trattenne sino a 1 hora di |

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